Quinto, semplificati la vita. Più cose, impegni e scelte hai, maggiore è il carico cognitivo. Chiediti regolarmente: “È davvero necessario? Mi avvicina ai miei valori?”. Lascia andare ciò che ti prosciuga, anche se “sembra giusto”.
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Sesto, lavora con il tuo corpo. L’ansia non risiede solo nella mente, ma anche nel corpo: spalle tese, respiro superficiale, mascella tesa. Esercizi di stretching, camminate ed esercizi di respirazione regolari sono strumenti semplici ma potenti per alleviare la tensione fisica.
Settimo, limita la ruminazione mentale. Molte persone passano ore a rivivere mentalmente il passato o il futuro. Quando ti accorgi di farlo, passa delicatamente all’azione: alzati, bevi un po’ d’acqua, scrivi una frase sul tuo diario. L’azione interrompe il ciclo della ruminazione.
Ottavo, circondati di persone “tranquille”. Ci sono quelle con cui ti senti calmo dopo aver parlato e quelle che ti lasciano esausto. Scegli le prime. Le conversazioni profonde e lente sono meglio di centinaia di messaggi superficiali.
Nono, ricorda: la calma è una scelta. Non puoi controllare gli eventi esterni, ma puoi scegliere come reagire. Ogni respiro è un’opportunità per ricominciare.
In conclusione, la pace interiore non è uno stato che si verifica “quando tutto va bene”. Nasce da piccole decisioni quotidiane: dire “no”, prendersi una pausa, semplicemente respirare. E in queste decisioni risiede la tua libertà.